Salvo. Tocca il cuscino di prima base un attimo prima del rumore della palla dentro il guantone, il decreto crescita 2.0 contenente "pillole" di agenda digitale, e con la speranza che poi si sviluppi un vero programma su open government, rete, cloud computing e quant'altro rispetto ai singoli abbozzi di questa incompleta legge.
Nell'oceano sperduto dei provvedimenti a rischio a causa della crisi di Governo, però, oltre a quello sul riordino delle province ormai saltato e quello sul pareggio di bilancio che difficilmente troverà compimento, c'era anche il crescita, che in queste ore passa in Senato dopo che ieri sera la Camera lo ha approvato con 295 sì, 78 no e 114 astenuti, tutti di centrodestra.
"E' un ulteriore, significativo, passo avanti per l'agenda per la crescita sostenibile del Governo", ha detto Corrado Passera, ministro dello Sviluppo, sollevato anche perché l'Italia ha mantenuto le promesse fatte all'Europa, promesse alle quali teneva in particolar modo il commissario europeo per l'agenda digitale Neelie Kroes, la quale punta fortissimo su innovazione digitale e start up.
A proposito, oltre all'open by default che, di legge, imporrà finalmente alle PA l'obbligo di pubblicazione on line dei dati (di questo si parla nello speciale sentiero che ci condurrà all'Opendataday di cui Pionero è media partner), è proprio il tema delle start up che interessa da vicino giovani imprenditori, Governo, aziende e collettività. In questo senso, l'approvazione del decreto crescita comporterà finalmente un valore normativo per le nuove imprese: possibilità di creare una start up con 1 euro per i giovani fino ai 35 anni, snellimento burocratico complessivo, ma soprattutto possibilità di contrattualizzare personale anche per soli sei mesi, estendibili fino a 36 con possibilità di rinnovo o di proroga, ma solo in una occasione. Dopo quattro anni, il contratto diventa forzatamente a tempo indeterminato.
La Regione Lazio, in questo senso, sta cercando di cogliere la palla al balzo: Filas Spa – Finanziaria Laziale di Sviluppo della regione si occupa di tre nuove start up, NextStyler, Interactive Project e Stereomood, che potranno utilizzare fondi per 3 milioni e mezzo di euro per sviluppo e lancio dei rispettivi progetti d'impresa. Il modo migliore per guardare avanti, cercando di sfruttare - giustamente - le opportunità del decreto crescita ormai arrivato al suo compimento.
L'articolo Il decreto crescita e’ legge, start up e agenda digitale in rampa di lancio è stato pubblicato per la prima volta su Pionero.